martedì 5 giugno 2007

Fusa & Fuso

No, no non parliamo ne di fusione, ne di pazzie bensì di..

Keren Ann - Keren Ann

Original Release Date: May 8, 2007
Label: Blue Note Records
ASIN: B000KZRO1I


1. It's All a Lie

2. Lay Your Head Down

3. In Your Back

4. The Harder Ships Of the World

5. It Ain't No Crime

6. Where No Endings End

7. Liberty

8. Between The Flatland And the Caspian Sea

9. Caspia


Ho sempre pensato a questa affascinante cosmopolita francoisraelorussonewyorkese come ad una micina supersexy che si stiracchia indifferente per poi ammaliarti consapevole con uno sguardo killer. Il tutto sulla superficie desertica della luna. No non è colpa del mio pusher e questo suo quinto album (il terzo cantato in inglese) ne amplifica la visione e ne delinea ancor più i contorni. Frrrrrrrr.. L'apertura è affidata alla psichedelia artefatta di 'It's All A Lie" che tratteggia soavi inquietudini notturne, ma il sole fa già capolino con la successiva 'Lay Your Head Down' una pop song alla Gainsbourg/Birkin impreziosita da armoniche a bocca e vocalizzi corali. 'In Your Back' e 'The Harder Ships Of The World' invece ci riportano su una dimensione più malinconica ed intimistica fra esplosioni d'archi ed arpeggi di chitarre elettriche ed acustiche. 'It Ain't No Crime' è una sublime marcia dark-wave con distorisioni amplificate e voce megafonata, ma pur sempre un intermezzo perchè con la successiva 'Where No Endings End' dal sapore decisamente jazzy e soprattutto con la piano ballad 'Liberty' si ritorna alle atmosfere rarefatte, quelle dei migliori Air insomma, dove i sussurri della Ann trionfano tra perfide seduzioni ed altere divagazioni. Il finale è invece riservato al sorprendente, almeno per lei, country-folk beatlesiano di 'Between The Flatland..' e all'elettronica funky (!!!) di 'Caspia' che fa forse presagire per lei futuri scenari musicali altresì desueti. Un album, in sostanza, complesso ma affatto complicato, raffinatissimo ma affatto snob, davvero originale nella sua eterogeneità: un vero e proprio scrigno stracolmo di gioielli. Keren Ann merita ormai davvero di dismettere le scomode vesti di artista di culto (non esiste alcun cantautore indie, anche i più noti, che non la indichi tra i propri favourite artists) per entrare a pieno merito nel gotha dei più grandi nel panorama musicale odierno. Dai Keren scendi giù dalla luna e smettila con le fusa..

Un altro cantautore davvero poco convenzionale il cui secondo album m'è capitato poco per caso fra le mani è invece Chrisopher Blue.

Chrisopher Blue - Room Tones

Original Release Date: April 17, 2007
Label: Sarathan Records
ASIN: B000O5907A

1. Ghost In The Night
2. After All I've Heard You Say
3. Such Love
4. Equanimity
5. The Moon I Dream Of
6. These Thoughts
7. Good Time Baby
8. Alone
9. What You Need
10. Mandrake
11. Outtake
12. Disquietude
13. Scarecrow

Non ha il physique du role come James Blunt ne l'impegno politico di Ben Harper o Bright Eyes, non ha il cognome italiano come Paolo Nutini o Jack Savoretti (di cui senirete ben preeeesto parlare, ci scommetto), nessuna cupezza alla Damien Rice, nessuna dolcezza alla Ray La Montagne, niente elettronica lo-fi alla David Gray ne sinfonie d'archi alla Rufus Wainwright, nessuna aria da pifferaio magico alla Devendra Banhart e nessuna sessualità incerta alla Antony & The Johnsons insomma un alieno nel panorama cantautorale odierno. Uno che vive completamente su un altro fuso orario, insomma. Chitarra acustica, basso e batteria, accompagnati qua e la, da una tastiera o da una chitarra elettrica a sorreggere 13 tracce che, per la verità, si sorreggono benissimo da sole e a cui non è possibile togliere nulla col fatto di non avere vagonate di hype (beh non tutti hanno la fortuna di essere i quattro brufolosi inglesi di turno freschi di college a cui hanno insegnato a fare un pò di fucking noise con 4 accordi di chitarra elettrica, no?) o di non essere state scritte e suonate dal coolest songwriter del momento. E' rock acustico, ma anche con camionate di soul e di jazz, dentro a questo disco intenso e sorprendente che a tratti rieccheggia a cose di Mark Lanegan altre volte a Tom Waits, seppure con minori dosi di nicotina. Ad ogni modo Chrisopher non ammicca e non si atteggia mai ne vocalmente ne con espedienti furbetti a livello di arrangiamenti e a ben vedere non ne avrebbe nemmeno in questo caso bisogno. Per lui parlano queste 13 canzoni sincere, dirette, in una parola: belle (senza fronzolo alcuno). Un disco che se ti capita per sbaglio di ascoltare un pò di radio o di guardare alla TV qualche canale musicale poi lo metti su in cuffia e ti riconcilia con la musica. Quella che si scrive, che si suona (e che si ascolta) col cuore. E senza jetlag nonostante il fuso orario..