venerdì 29 gennaio 2010

Fra un anno, domani..

Comunque la pensiate se il vostro budget del prossimo trimestre vi consentisse l'acquisto di un solo disco, beh questa è la scelta obbligata..

The Knife with Mt. Sims and Planningtotock - Tomorrow, In A Year
Diversissimo dall'acclamato 'Silent Shout' il nuovo lavoro degli Andersson, i fratellini mascherati svedesi, presumo sarà l'album più discusso in tutti i sensi dell'anno: un'opera post-moderna basata nientepopodimeno che su 'L'origine della specie' di Charles Darwin! Si, esatto! Nonostante l'elettronica dark, le ambientazioni avanguardistiche e le atmosfere glaciali ed inquietanti questo è essenzialmente un disco di musica classica (con tanto di canto lirico). Immagino già le facce stralunate al primo ascolto (tipo la mia, tanto per capirci :D), ma al secondo ti entra già nel sangue: epico, folle, atmosferico, solenne, disturbato, disturbante, commovente. Siamo all'alba di un nuovo genere: la post-opera! Io sarei tentato per il 10, ma mi fermo al 9,5.

giovedì 28 gennaio 2010

Uccidilo ragazzo!

Visto che ne parlammo già qui, per gentile intercessione del mio carissimo amico Christopher ecco l'opera omnia dei Kill It Kid! Prodotti da John Parish, un pò pop, un pò rock, un pò blues e un pò.. Antony, devo dire che si fanno ascoltare davvero bene!

Kill It Kid - Songs Of Love, Loss And Debauchery


01. Heven Never Seemed So Close
02. Burst Its Banks
03. Ivy And Oak
04. Fool For Loving You
05. Send Me An Angel Down
06. Private Idaho
07. My Lips Won’t Be Kept Clean
08. Troubles Of Loretta
09. Dirty Water
10. Bye Bye bird
11. Taste The Rain
Bonus:
12. My Lips Won’t Be Kept Clean (Live AcousticVersion)
13. Burst it’s Banks (radio edit)
14. Holds Herself Like A Woman
15. Private Idaho (Demo)
16. Date it The Day (Toe-Rag Version)
17. Just Like Christmas

mercoledì 27 gennaio 2010

Stanno tornando..

.. anche se i primi li attendo con discreta ansia (sono un Lost-maniac dichiarato fin dal lontano 2005), sul secondo invece, beh.. stenderei un velo pietoso almeno si copre che nudo fa addirittura più ribrezzo dei testi delle sue canzoni ;)




martedì 26 gennaio 2010

Antony & The Johnsons & The Drunk Audience

Questo è il rimedio per quando sono un po giù di corda o magari solo per un pizzico di facile spensieratezza, ad ogni modo credo sia uno dei concerti più esilaranti dell'intera storia della musica e che quindi ogni tanto rispolvero negli auricolari. Non si tratta della qualità eccelsa delle esecuzioni ne di quella comunque ottima della registrazione, quanto per il contesto in cui il concerto si è svolto nel novembre del 2005. Non conosco il Semper Depot di Vienna, ma presumo non sia una delle venue abituali di Fennesz o Sparklehorse, ne credo fu mai frequentato dal Wolfgang Amedeus almeno a giudicare dal livello di gradazione alcolica degli astanti. Insomma, tanto per non farla lunga, immaginate che al concerto di Antony & The Johnsons si sia presentato il pubblico, che so dei Litfiba anni '90 (tanto per dirlo in metafora). La cosa sorprendente è che Antony per la maggior parte del tempo sta al gioco e non si secca delle urla e dei commenti sguaiati da parte di quelli che hanno alzato maggiormente il gomito, anzi si diverte come un matto e regala una serie di perle che dire esilaranti è dire poco. La presentazione di 'For today I am a boy' o quella con cui introduce la band (facendo cantare i nomi al pubblico su improbabili solfeggi melodici) fino all'esliarante coming-out appena prima di 'I fell in love with a dead boy' sono tra le pochissime cose da ascoltare per cui vale davvero la pena di vivere! Fidatevi e se magari incontraste di mattina sull'autobus 46 un tipo strano che scoppia a ridere da solo, non preoccupatevi sono io con questo concerto negli auricolari! :)


My Lady Story
Cripple And The Starfish
Everything Is New
Spiralling
For Today I Am A Boy
Man Is The Baby
Frankenstein
You Are My Sister
Afraid (Nico Cover)
Fistful Of Love
(Band Intro)
Bird Girl
Hope There's Someone
(Encore Interlude)
I Fell In Love With A Dead Boy


giovedì 21 gennaio 2010

Philly

Si, avevo ragione! La versione minimal cameristica di Peter Gabriel commuove, ma quella del finale del film (peraltro cantata da un Neil Young in costante lotta con la tonalità, ma questo la rende ancor più toccante, secondo me) fa proprio piangere. Seppure l'abbia visto un pò distrattamente qualche anno fa, le immagini del Tom Hanks bambino che gioca in spiaggia sulle note di quel pezzo m'erano rimaste davvero indelebilmente impresse in mente. Ora provate anche voi a trattenere la lacrimuccia..

A volte penso di sapere/che cos'è l'amore/e quando vedo la luce/so che andrà tutto bene. Ho i miei amici nel mondo/avevo i miei amici/quando eravamo ragazzini/e i segreti venivano svelati. Città dell'amore fraterno/posto che chiamo casa/non voltarmi le spalle/non voglio rimanere solo: l'amore dura per sempre. Qualcuno sta parlando di me/pronunciando il mio nome, dicono che non sono da biasimare/perché non mi sono mai vergognato di amare. Philadelphia/citta dell'amore fraterno, amore fraterno. A volte penso di sapere/che cos'è l'amore/e quando vedo la luce/so che andrà tutto bene...


Se ci si mette anche Pietro Gabriele a far cover..

.. significa proprio che la musica sta morendo!!! Perchè uno dei maggiori 'creativi' in assoluto degli ultimi trent'anni dovrebbe altrimenti far uscire un album di cover? Poco importa che il disco sia ben fatto e pezzi/artisti scelti una miscela di vecchi e nuovi classici (da 'Heroes' di Bowie a 'Flume' di Bon Iver; da 'Philadelphia' di Neil Young a 'My Body Is A Cage' degli Arcade Fire; da 'Listening Wind' dei Talking Heads a 'Street Spirit' dei Radiohead, passando per Paul Simon, Elbow, Lou Reed, Regina Spektor, Randy Newman, The Magnetic Fields..) Il mio voto al risultato è 8 , ma quello per l'idea non può non essere un bel 2..

Peter Gabriel - Scratch My Back
1. Heroes 4:11
2. The Boy In The Bubble 4:29
3. Mirrorball 4:50
4. Flume 3:02
5. Listening Wind 4:24
6. The Power Of The Heart 5:53
7. My Body Is A Cage 6:14
8. The Book Of Love 3:54
9. I Think It’s Going To Rain Today 2:36
10.Apres Moi 5:15
11.Philadelphia 3:48
12.Street Spirit (Fade Out) 5:06

mercoledì 20 gennaio 2010

Jeff Buckley & Elizabeth Fraser

Forse non molti sapranno che poco prima della sua tragica morte il buon Jeff Buckley stava lavorando ad un progetto con Elizabeth Fraser (la fantastica cantante scozzese dei fu Cocteau Twins, vocalist anche di molti pezzi del supergruppo This Mortal Coil e di 'Teardrop' dei Massive Attack, nonchè cantante preferita, insieme a Nina Simone, del nostro Antony). Spero solo che dopo così tanti anni, la Frasier (in procinto imminente di un rientro discografico in grande stile, come anticipatovi dalla presenza della sua 'Moses' nella mia compilation 'natalizia'), cambi idea e si decida a pubblicare anche il materiale con Buckley perchè suonerebbe pressappoco tutto come questo..




My eyes are,
A baptism,
Oh i am filth.
And sing her,
To my face,
All phantom ellusive thing.

All flowers in time bend towards the sun,
I know you say that there's no-one for you,
But here is one,
All flowers in time bend towards the sun,
I know you say that there's no-one for you,
But here is one, here is one... here is one.

Aah, ooh...
One that can never be more,
Either, or drunk, with the world at her feet
A sober with no place to go.

All flowers in time bend towards the sun,
I know you say that there's no-one for you,
But here is one,
All flowers in time bend towards the sun,
I know you say that there's no-one for you,
But here is one, here is one... here is one.

aah, we did go and then we,
We can travel on,
Fading farther from me,
With your face in my window cloth.
When will you weep for me,
Sweet willow.

It's ok to be angry
But not to hurt me
Your happiness, yes, yes, yes
Darling, darling,
Oooh...

All flowers in time bend towards the sun
I know you say that there's no-one for you
But here is one,
All flowers in time bend towards the sun
I know you say that there's no-one for you
But here is one, here is one... here is one

martedì 19 gennaio 2010

Almost Blue In January

Vi mancavano le mie compilations? No, vero? Non importa, tanto le faccio notte tempo per il puro piacere del mio personale ascolto e, a dire il vero anche per combattere seppur vanamente i miei atavici problemi di insonnia. Questa è la prima del 2010 con tutta roba in uscita o appena uscita, sulla maggior parte della quale ho già speso qualche parolina..

Quello che c'è dentro si evince piuttosto chiaramente dalla copertina virtuale, ma ad ogni modo ecco la tracklist esatta:

1. My Friend Joe - The Irrepressibles
2. Nausea - Get Well Soon
3. Castaways - Shearwater
4. Paradise Circus - Massive Attack ft. Hope Sandoval
5. Road To Nowhere - a Singer of Songs
6. Constant Waiting - Mark Lanegan for JLP Sessions Project
7. Perro/Blank Pages - Album Leaf
8. End Times - Eels
9. Calcination - Scout Niblett
10.New York Is Killing Me - Gil Scott-Heron
11.IRM - Charlotte Gainsbourg ft. Beck
12.Chocolate Makes You Happy - Xiu Xiu
13.Horchata - Vampire Weekend
14.Zebra - Beach House
15.Won't Lie - Tom McRae
16.There Is A Light - Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra

(rar password: almostblue)

"Mi ritiro dalla musica stupida.."

Moltheni a TGCom.. che dire? Seppur largamente condivisibili, le sue parole e ancor più la naturalezza con cui le dice spiegano molto bene secondo me i motivi dell'ostracismo generale nei suoi confronti..


Perché incidere "Ingrediente Novus"?
E' stata una scelta spontanea dopo dieci anni di carriera come musicista volevo racchiudere in questo lavoro i sentimenti genuini che hanno contrassegnato il mio percorso. E' un epilogo...

Allora si ritira?
Sì, mi ritiro da questo mondo musicale stupido e io non sono stupido. Non credo di aver rappresentanto in termini di valore nulla in questi anni.

Secondo lei, perché?
Non ho un buon carattere e dico le cose in faccia senza problemi. Questo atteggiamento mi ha creato dei problemi e quindi mi faccio da parte.

Da chi è rimasto deluso?
Anche da molti giornalisti. Ormai i critici musicali, veri, di un certo spessore si contano sulle dita di una mano. Oggi si leggono recensioni uguali e pari a zero dal punto di vista dei contenuti e stilistico. I giornalisti - molti dei quali tendono più ad apparire che a scrivere - vanno a braccetto con gli artisti/compagni di merende e ne parlano sempre bene a prescindere. E quindi tutti a parlare bene di Vasco Rossi, Ligabue, Subsonica, Afterhours. Mai uno che dà un bel 5 a uno dei dischi degli artisti che ho citato. Poi se prendi uno ad uno questi giornalisti ti dicono 'hai ragione sai?' e poi al momento pratico non hanno il coraggio. Insomma regna l'ipocrisia ed è pure scadente.

Insomma è difficile trovare buona musica in giro?
No anzi, in questo periodo ce n'è tanta. Vado sempre nel mio negozio di dischi a comprare album e scrutare progetti interessanti. Ma siamo sempre lì i media inculcano alla popolazione prodotti che non sono di qualità. Insomma mi sembra tutto alla luce del sole, è tutto estremamente prevedibile, piccolo. Ad esempio, quest'anno sembra che il disco di Dente sia il migliore album che sia stato fatto negli ultimi anni. Mi viene solo da ridere, e che dire di Beatrice Antolini? E' il solito esercizio di maniera con cui certi giornalisti amano sbizzarrirsi ogni anno. Ho già in mente due nomi della cosiddetta scena indie di cui si parlerà quest'anno. Ho già scomesso vediamo se indovino anche questa volta...

Insomma Moltheni scompare dalle scene, non ci sarà proprio occasione di ascoltare qualche sua nuova produzione?
Ho tante idee in testa e ci sto già lavorando. Ho in progetto delle collaborazioni con un gruppo folk americano e probabilmente a breve in studio inciderò qualcosa che però sarà a tiratura limitata da distribuire agli amici. Mi auguro che tutto quello che farò non sarà recensito...

Neanche una recensione?
A che serve? "Ingrediente Novus" è uiscito da un mese e mezzo. Una bella raccolta con un disco e un dvd. Insomma è stato recensito solo da due giornali e per giunta erano dei trafiletti. Insomma non c'è neanche più il concetto della recensione vera a propria. Sui vari magazine di musica vedi la Mannoia, J-Ax, i Subsonica in tutti i loro progetti collaterali. E alla base di tutto c'è sempre il denaro...

A cosa si riferisce?
Radio Popolare che ha sempre rappresentato una grande ricchezza per l'informazione musicale sta chiudendo i battenti. Io mi chiedo perché Vasco, i Subsonica o Ligabue che prendono tantissimi soldi non ne versano solo un po' (tanto a loro non cambia nulla) per far sì che questa radio non chiuda? Insomma non c'è più solidarietà e non ci sono più valori. Si pensa solo ad andare al Concertone del 1 Maggio per far bella figura e basta. Questo mondo è stupido e io non lo sono, ecco perché me ne vado.

lunedì 18 gennaio 2010

Non il solito Tributo

Jeffrey Lee Pierce, cantautore e frontman della punk-band The Gun Club, morto assai prematuramente nel 1996, viene oggi ricordato con questo album tributo, da uno stuolo di amici e colleghi di rilievo. Talmente di rilievo che non può essere considerato il solito Tributo: grandi pezzi e grandissime esecuzioni! Voto: 8

1. Nick Cave - Ramblin' Mind
2. Mark Lanegan - Constant Waiting
3. The Raveonettes - Free To Walk
4. Debbie Harry - Lucky Jim
5. Lydia Lunch - My Cadillac
6. David Eugene Edwards - Ramblin' Mind
7. The Sadies - Constant Waiting
8. Mark Lanegan & Isobel Campbell - Free To Walk
9. Lydia Lunch - St. Marks Place
10. Crippled Black Phoenix - Bells On The River
11. Cypress Grove - Ramblin' Mind
12. Johnny Dowd - Constant Waiting
13. Nick Cave & Debbie Harry - Free To Walk
14. Mick Harvey - The Snow Country
15. David Eugene Edwards & Crippled Black Phoenix - Just Like A Mexican Love
16. Lydia Lunch, Dave Alvin, And The JLP Sessions Project - Walkin' Down The Street (Doin' My Thing)


venerdì 15 gennaio 2010

Antony & DR Symphony (Copenhagen 5.8.09)


Qualità audio: Radio webrip

Rapture
Christina's Farm
For Today I Am A Boy
Everything Is New
Another World
Crazy In Love
Everglade
Ghost
I Fell In Love With A Dead Boy
Cripple and The Starfish
Her Eyes Are Underneath The Ground


Ritorni inaspettati e straordinari (1)

Gil Scott-Heron - I'm New Here

Poeta, scrittore, agitatore politico al fianco di Malcom-X, inventore del rap, senzatetto, tossicodipendente, maestro dello spoken word, cantautore.. Gil Scott-Heron esce dopo quindici anni (trascorsi per lo più in carcere) con un disco stre-pi-to-so. Ma siccome mi riesce difficile scrivere su qualcosa dopo che qualcun'altro lo ha fatto molto meglio di come riuscirebbe a me, rimanderei tutti direttamente al blog di borguez (per un'analisi specifica di 'I'm New Here') e su osirisicaosirosica (dove cherotto approfondisce un pochino anche il passato di Heron). Il mio voto, per quanto vale, è però comunque altino: 9,5.


P.S.: Non proprio casualmente ieri sera a Moby Dick (Radio2, 21:00) 'Me & The Devil' e 'The Summer of '42' intervallate da 'I'll Take Care Of You' nella versione di Mark Lanegan.. ;)

martedì 12 gennaio 2010

La potenza fascinosa della natura

SHEARWATER - The Golden Archipelago

Diciamo subito che l'ultimo capitolo della trilogia sull'impatto dell'uomo nei confronti della natura ad opera di Meiburg & Co. suona piuttosto diversa rispetto alle precedenti. Laddove 'Palo Santo' era un delicato acquarello acustico minimale e 'Rook' permeato invece da un senso di fine imminente con esplosioni post-rock e inquietudini rumoristiche, qui le sonorità si fanno in un certo qual modo più lineari ed omogenee. Perdono di certi sperimentalismi citazionistici e dei loro precisi riferimenti musicali (Radiohead, Okkervill River, Tim Buckley). E' un pò come se Meiburg si sentisse finalmente sicuro del sentiero musicale intrapreso e non avesse più bisogno di nient'altro che la sua ispirazione. Ispirazione, in questo caso, dovuta ad un lungo viaggio che dalle Galapagos (luogo in cui scrisse i pezzi di 'Palo Santo' e 'Rook') ha portato il nostro cantautore/ornitologo fino alle isolette della Patagonia passando per le Falkland, l'atollo Bikini e il Madagascar (come testimonia il libro fotografico di 73 pagine allegato alla deluxe edition).


Il risultato nella musica, ancor più che nei testi, è una sorta di descrizione cinematica della natura ignara di fronte alla catastrofe imminente: dai silenzi solenni ai repentini cambi di ritmo di un mondo lussureggiante e colorato di vita. Pezzi che rappresenterebbero la perfetta colonna sonora di un documentario del National Geographic nella loro struttura complessa, ma dotati tutti delle abituali malinconie melodiche (di cui Meiburg è indiscusso maestro) nonché della sua voce falsettata sempre evocativa e sognante. Un disco insomma, seppur di minor appeal visionario rispetto a 'Rook' (peraltro il mio album preferito dell'anno 2008), dotato di una potenza fascinosa irresistibile per il sottoscritto (e pazienza se la critica colta me lo snobberà come al solito). Il mio voto è: 9,5.
Shearwater - God Made Me

In 4 minuti e 23, la summa di 'The Golden Archipelago', 'God Made Me': fingerpicking, sestetto d'archi e poi l'esplosione elettrica. Chiudete gli occhi, immaginate la quiete di un fondale marino che si interrompe all'improvviso per il passaggio di un banco di pesci migratori. Se anche voi siete sedotti irresistibilmente da tale potenza fascinosa, questo è il download dell'intero album.

lunedì 11 gennaio 2010

Caro Dio, Jamie Stewart non sta bene..

.. ma questo lo sapevamo già! :)

XIU XIU - Dear God, I Hate Myself


Prosegue la svolta pop degli Xiu Xiu (cominciata con 'The Air Force' e 'Women As Lovers) sebbene il palindromo 'pop' è comunque da riferirsi a Stewart, ergo non aspettiamoci canzoncine da airplay radiofonico. Ad ogni modo in questo nuovo album troviamo l'affinamento di quella sorta di lo-fi techno tanto cara al nostro Jamie, anche perché composto interamente con un synth Korg per Nintendo DS (!!!). Dunque il sound complessivo risulta suonare un pò come un'affollata sala giochi degli anni '80 (quando spopolava 'Donkey Kong', tanto per capirci) e dove Stewart si aggira minaccioso, più sociopatico che autistico, fra orde di ignari ragazzini. A mio modo di vedere comunque un ulteriore passo indietro rispetto ai pilastri della sua discografia, sebbene la presenza alcuni piccoli gioiellini ne amplifichi la valutazione complessiva, a cominciare da 'Hyunhye's Theme' classica ballad elettro(nico)-acustica schizoide alla Stewart, passando per la bellissima title track (che suona molto Depeche Mode, magari però regrediti in fase pre-adolescenziale), l'improbabile 'Cumberland Gap' (una filastrocca tipo il nostro 'Giro-girotondo' in voga tra i bambini dei Monti Appalachi), per finire con 'This Too shall Pass Away' (tributo a tale Freddy, che a naso direi riferirsi più a Kruger che a Mercury, ma ho smesso da tempo di tentare di capire il significato dei suoi testi ultra ermetico-metaforici). Insomma comunque un disco di rilievo, seppur non il suo megliore. Voto: 8.


P.S.: Invece tornando un pò a ritroso nel tempo, mi accorgo che il mio disco preferito del 2007 era di Vic Chesnutt, nel 2008 degli Shearwater e nel 2009 ancora Vic Chesnutt. Lo dico perchè col 2010 si rischia di brutto una 'rima baciata'. Intanto favorite qui, magari se avete 5 minuti ripassate pure qui, perchè credo che di questo disco sentiremo parlare a lungo (su questo blog, sicuramente!!! :D)

venerdì 8 gennaio 2010

Il monte Zion, Chesnutt e la costellazione

Vi aspettavate forse due parole sul nuovo Vampire Weekend, vero? A dire il vero avevo pensato di scriverle, ma le rimando anche perché ero molto prevenuto (non sono esattamente un fan) e pronto alla stroncatura, però 'Contra' mi piace ed anche abbastanza. Poi courtesy of magiska stamattina anche il nuovo attesissimissimissimo Xiu Xiu è in airplay sul mio notebook, però per ora parliamo d'altro. Allora confesso, anch'io ho avuto la mia fase shoegaze post-rock ad inizio degli anni zero. Cominciata con la (ri)scoperta dei vecchi dischi dei My Bloody Valentine e Tortoise e con le cose (al tempo) attuali e cioè Mogwai e la musica della Constellation Records. Proprio l'etichetta canadese credo sia l'indie label di cui posseggo più cd in assoluto: erano i tempi di Carla Bozulich (ancora non completamente svalvolata come oggi col nuovo moniker Evangelista), dei Fugazi, dei Godspeed You! Black Emperor e degli A Silver Mt. Zion e quella musica ha anche segnato in parte il mio gusto per tutto ciò che è venuto dopo. Io la definivo fondamentalmente 'ensemble di chitarra & viola per funerale', laddove la chitarra elettrica ti tagliuzzava tutto il corpo e la viola era il sale sparso sopra le ferite. Il principale artefice di tutto ciò era naturalmente Efrim Menuck, voce e chitarra dei Silver Mt. Zion (ma il nome del gruppo è costantemente cambiato nel tempo, seppur col monte di Gerusalemme sempre dentro), nonchè fondatore anche dei Godspeed You! Black Emperor e e Tra-La- La Band, il vero e proprio factotum di quel tipo originalissimo di sound. Ora sono tornati (orfani di Vic) e il risultato è uno degli album più belli in assoluto della loro discografia..

THEE SILVER MT. ZION MEMORIAL ORCHESTRA & TRA-LA-LA BAND - Kollaps Tradixionales (2010)


Premesso che l'ascolto non è facilissimo, almeno per le orecchie poco avvezze a questo tipo di musica, posso comunque tranquillizzarvi un poco: c'è un solo pezzo del tipo chitarra elettrica imbracciata, testa chinata in avanti e mezzo metro di capelli a nascondere il volto durante un interminabile assolo (sapevate che il termine shoegaze, fissascarpe, si riferiva a quel genere di posa, vero?). Le altre tracce sono fatte del consueto blues cinereo e solenne in cui le armonie sono affidate ad una vera e propria piccola orchestra (con tanto di archi ed ottoni) e le melodie invece vengono tratteggiate dalla potenza evocativa del binomio Gibson + (super) amplificatore Marshall. Il risultato è un album dalla bellezza devastante. Voto: 9,5


E parlando di Constellation Records non posso non citare per l'ennesima volta 'North Star Deserter' di Chesnutt che ascoltando il nuovo di Menuck & co si capisce quanto Vic, con quella collaborazione, li abbia comunque profondamente influenzati. In questi ultimi giorni ho fatto un pò di ordine nei miei bootlegs chesnuttiani (peraltro mi sono accorto che l'ultimo che avevo rimediato è relativo anche all'ultimo concerto in assoluto di Chesnutt, chi l'avrebbe mai pensato, sigh) e dopo una sapiente (??? :P) operazione di sound engineering sono pronto a farvi ascoltare 'North Star Deserter' interamente dal vivo. Chi ha amato quell'album non deve assolutamente mancare questo download, invece per quei pochissimi che non avessero avuto occasione di ascoltarselo a suo tempo direi che non possono assolutamente mancare il download nemmeno loro. Dal vivo poi Chesnutt e la Constellation superband mettono davvero i brividi!

VIC CHESNUTT ft. GUY PICCIOTTO, THEE SILVER MT. ZION & GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR - North Star Deserter (LIVE)




P.S.: poi non c'entra niente, ma fra le altre cose relative a Vic nel mio archivio ho trovato anche l'album benefico 'Sweet Relief II: Gravity Of The Situation' con cui nel 1996 alcuni artisti coverizzavano le canzoni di Chesnutt per raccogliere fondi da destinarne alle cure mediche. Ebbene, me n'ero completamente dimenticato, ma fra le altre cose (ad esempio 'Sponge' fatta dai R.E.M., 'Kick My Ass' dai Garbage, 'West Of Rome' da Sparklehorse..) anche un duetto davvero improbabile, ma che dico improbabile, direi improbabilissimo.. ascoltate..


venerdì 1 gennaio 2010

Per cominciare l'anno in bellezza..

.. dopo il queer-baroque di Jamie McDermott e i suoi The Irrepressibles, qualche altro discazzo di rilievo a cominciare dai paladini assoluti della critica (con Animal Collective e TV On The Radio)..

LIARS - Sisterworld


Il quarto e forse l'album più accessibile della discografia di questa band newyorkese di stanza a Berlino. Sempre abbastanza sperimentali, ma accantonati i concept (non solo tematici, ma anche strumentistici) qui ritrovano la forma canzone in una veste decisamente più addolcita rispetto al funk-punk degli esordi. In attesa degli Arcade Fire il miglior alt-rock di inizio 2010, senza ombra di dubbio. Voto: 8,5



Get Well Soon - Vexations
Ho visto Kostantin Gropper (il cantautore berlinese aka Get Well Soon) per caso la scorsa estate ad Ancona. Concerto interessante che riproponeva per intero l'altrettanto interessante album d'esordio. In 'Vexations' c'è però un ulteriore salto di qualità: il cantato rimane sempre malinconico-dimesso (alla quasi conterranea Soap & Skin), ma circondato da un florilegio orchestrale classico alla Sufjan Stevens. Classico, ma non barocco. Hannon e non Wainwright, insomma. Voto: 8



Beach House - Teen Dream



Il dream-pop degli anni dieci comincia da qui. Alla loro terza prova Victoria Legrand e Alex Scally trovano la sintesi perfetta fra ritmica e cantato e fra realtà ed onirismo. Tastiere interstellari e passioni terrene per un vero e proprio gioiellino che bilancia perfettamente le pschidelie degli Animal Collective con le melodie dei Grizzly Bear. Assolutamente da provare! Voto: 9